Quante volte organizzando un viaggio o un weekend fuori avresti voluto avere le dritte per poterti orientare in una città sconosciuta? Ecco perché ho deciso di scrivere una guida pratica che possa esserti utile a vivere Genova in un weekend.
In questo articolo troverai tutti i dettagli che ti servono per iniziare a conoscere la Superba e vederla con gli occhi e con il cuore di una genovese.
Perché con il cuore? Perché per me Genova é casa, ma non solo di nascita.
Indice
Genova vista da una genovese
Genova é casa quando la guardo da Righi e nella testa risuona ma se ghe pensu.
Quando il cielo é così limpido da vedere la Corsica e io mi commuovo, pensando a quanto mi mancherebbe se un giorni dovessi andare via.
Genova é il pesto di mia mamma, quello della mensa portuale, che non sarà un posto chic ma é la perfetta fotografia della Genova verace.
La mia Genova é assaggiare la focaccia in ogni forno, scegliere la mia preferita e cambiare idea alla fermata successiva.
Scoprire angoli magici e inaspettati, melograni, giuggiole e fichi in pieno centro.
È mare, é monti, é laghetti e campagna. Genova che ti stringe tra quel mare e quei monti, anzi, ti abbraccia.
Fatta di così tanti sali e scendi che anche d’inverno boccheggi e allora eccole lì: funicolari, ascensori e ferrovie a cremagliera pronte a darti una mano.
Ma sto andando troppo veloce, presa dall’entusiasmo di portarti in giro con me.
Andiamo con ordine, e sopratutto parliamo di consigli pratici, quelli che ti servono per orientarti a Genova in un weekend.
Il periodo migliore per un weekend a Genova
Per una città affacciata sul mare sembra scontato che il periodo migliore sia l’estate e io chi sono per dire il contrario?
Genova gode di un clima mite tutto l’anno e capita di fare il bagno anche a Dicembre (ai più temerari).
Il mio consiglio é quello di organizzare un weekend a Genova in primavera.
Da fine Marzo a fine Giugno potrai visitare la città senza dover sudare 7 camicie.
Farti scaldare dal sole non troppo cocente mentre ti godi un aperitivo su uno scoglio in riva al mare, fare un bagno nelle ore più calde e vivere la città e l’inizio della bella stagione come se fossi un local.
L’alternativa, potrebbero essere settembre e ottobre quando le giornate sono ancora lunghe e spesso molto calde. Quando l’estate si aggrappa con le unghie e con i denti ad ogni raggio di sole e a Genova il weekend profuma ancora di vacanza.
Come arrivare a Genova
Come raggiungere la Superba? Via mare, via terra o via aerea
- l’aeroporto Cristoforo Colombo é facilmente collegato con il centro cittadino dal servizio Volabus. In alternativa i bus navetta portano direttamente alla stazione ferroviaria di Sestri Ponente (una corsa ogni 15 minuti)
- il porto di Genova é collegato ai principali porti del Mediterraneo: Olbia, Porto Torres, Bastia, Tunisi, Tangeri, Barcellona
- le autostrade A7, A10, A12, A26 ti condurranno a Genova. Consiglio le uscite di Genova Est o Genova Ovest per raggiungere il centro
- le stazioni principali sono Genova Brignole (ideale per spostamenti verso e da est o sud) e Genova Principe (per spostamenti da e per ovest o nord)
Cosa vedere in due giorni a Genova: guida ai quartieri
Come capire dove alloggiare se non conosci i quartieri? La prima cosa che una guida che si rispetti deve fare é farti orientare.
Centro Storico
Il centro storico é il cuore pulsante della Superba, un alternarsi di vicoli (caruggi), alcuni stretti stretti quasi da farti soffocare, altri più larghi, che si affacciano su piazzette inaspettate, silenziose, colorate dai panni stesi alle finestre dei palazzi.
Qui ti accoglieranno odori, culture, sapori, lingue diverse; i caruggi sono esempio di multiculturalità.
Sono i vicoli cantati dal grande Fabrizio De André, quelli di Via del Campo, di Via Pré, quelli peccaminosi, ma anche quelli di Piazza Lavagna, la piazza fiorita, delle botteghe storiche, dei palazzi nobiliari dei Rolli, Patrimonio Unesco.
Il centro storico é, per me, il quartiere delle meraviglie, dalle mille sfaccettature, che a volte spaventano un po’ ma che fotografano il vero spirito di una città portuale, che da sempre accoglie naviganti, foresti e turisti. Il mio consiglio é quello di andare oltre le prime impressioni e di farti guidare dall’istinto in questo labirinto storico. Sono certa che anche tu ne subirai il fascino.
Carignano e Centro
Partiamo da Piazza De Ferrari, la piazza centrale della città, dominata dall’imponente fontana circolare in bronzo che negli ultimi anni incanta con colori e giochi d’acqua. Circondata dal palazzo della Borsa, palazzo Ducale, palazzo della Regione e dal teatro Carlo Felice, “Defe” é il punto di ritrovo dei genovesi per fare “due vasche” in centro.
Al confine tra il centro moderno (ottocentesco) e il centro medievale, si trova il fulcro delle attività economico-commerciali genovesi. Da qui che si diramano le vie dello shopping: Via Roma, Via XV Aprile e la principale via XX Settembre.
I portici neogotici ti accompagneranno verso il Mercato Orientale, antico chiostro del convento della N.S. della Consolazione, diventato mercato coperto dal 1899 e punto di riferimento per la spesa dei genovesi.
Dal maggio 2019 é diventato anche luogo di ritrovo e convivialità, qui ha sede il MOG, una piazza del gusto dove poter scegliere tra 10 food corner pronti a soddisfare ogni palato.
Proseguendo, incontrerai la maestosa Piazza della Vittoria con il suo arco di trionfo.
Alle spalle del monumento si mostra in tutta la sua bellezza, la scalinata delle tre Caravelle che porta dritta dritta (scalino dopo scalino in realtà) alla collina di Carignano.
In questo quartiere residenziale ha sede la storica Villa Croce con il suo parco affacciato sul mare e il museo di arte contemporanea.
Il Carmine, Castelletto e Righi
Questa é la Genova in salita. Quella delle case colorate, dei panni stesi alle finestre, delle terrazze signorili che si mischiano ai tetti vissuti. Quella panoramica, quella delle crêuze, delle funicolari e degli ascensori.
Partiamo dal Carmine, il quartiere che sembra un paesino.
Appena fuori dal centro storico e ai piedi della collina di Castelletto. Il Carmine é il quartiere degli scorci da fotografare e quello delle vie più dolci: Piazza della Giuggiola, Vico delle Fragole, Vico dello Zucchero, Vico del Cioccolatte. Il quartiere dove ogni angolo, ogni muro, ogni porta ha una storia da raccontare.
Castelletto dicevamo, da raggiungere a piedi tra mulattiere in salita (per i più allenati) e da cui godere della vista panoramica sulla città e sui tetti che lascia senza fiato, magari gustando uno buona granita di Don Paolo.
Palazzo Rosso, Palazzo Bianco, la Cattedrale di San Lorenzo, il teatro Carlo Felice e la Lanterna di Genova sono lì pronti ad essere ammirati da Belvedere Luigi Montaldo, conosciuto come Spianata Castelletto.
Ma il punto più alto da cui vedere la città, da est a ovest, da Portofino a Savona, dalla Val Polcevera alla Val Bisagno, é sicuramente il quartiere del Righi.
Qui é la natura a farla da padrona.
Sarà meraviglioso scoprire Genova dai Forti, correre o percorrere i sentieri del Parco del Peralto in mountain bike, ammirare le stelle la notte di San Lorenzo dall’osservatorio astronomico, mangiare fave, salame e sardo fresco al Richetto a Pasquetta.
Corso Italia e Boccadasse
Una promenade di 2 km e mezzo, la passeggiata della domenica con vista mare, andare “ai bagni” in città, le spiaggette di sassi in cui fermarsi per una birra al tramonto, i locali estivi e gli stabilimenti balneari.
Questa é Corso Italia.
Il lungomare più frequentato della città si estende dalla Foce fino ad arrivare a Boccadasse, il borgo di pescatori con le case color pastello su cui si infrangono le onde quando arriva la mareggiata.
Non ti nascondo che Boccadasse é meta amata dai turisti, ma lo é altrettanto dai genovesi che si rifugiano tutto l’anno in quella baia a “bocca d’âze” (bocca d’asino in genovese).
Un fritto in pausa pranzo, un aperitivo al tramonto o un bagno in una giornata di sole invernale, c’é sempre un buon motivo per andare a Boccadasse.
Il consiglio é quello di inerpicarsi fino a Capo Santa Chiara per godersi un mojito con vista panoramica sul borgo più colorato della città.
Ponente: da Sampierdarena a Voltri
Ci spostiamo un po’ dalle zone più centrali ma anche a ponente ogni quartiere ha la sua particolarità.
Sampierdarena, una delle zone più popolose di Genova, custodisce il simbolo della città: la Lanterna.
Un “faro” alto 77 metri e costruito su uno scoglio di 40, che illumina il porto, uno dei principali scali del Mediterraneo.
A monte troviamo Belvedere e Promontorio, da cui godere di una vista panoramica e passeggiare tra i forti Belvedere, Crocetta e Tenaglia.
Sestri, il “centro dello shopping” ponentino, grazie alla pedonale Via Sestri, ricca di negozi e antiche botteghe.
In questo quartiere ha sede la Marina, un porticciolo ricco di localini in cui gustarsi un boccone prima di salire a bordo di un volo in partenza dall’Aeroporto Cristoforo Colombo.
Percorrendo l’Aurelia incontriamo Pegli, con la sua suggestiva passeggiata lungomare.
Il quartiere ospita numerose ville storiche tra cui, la più famosa, Villa Durazzo-Pallavicini: 8 ettari di parco da scoprire in un percorso romantico e scenografico.
Arriviamo a Prà, quartiere famoso per il basilico DOP di questa zona, il migliore per la produzione del pesto.
Motivo di vanto é anche la recentissima fascia di rispetto che ospita numerosi spazi dedicati alle attività sportive, tra cui il campo di regata da canottaggio.
Incontrerai poi Voltri, sede delle antiche cartiere che nel ‘600 fabbricavano carta per le importanti corti d’Europa.
Qui devi assolutamente visitare Villa Duchessa di Galliera, una delle dimore dei Rolli, con il suo bellissimo parco.
Levante: da Sturla a Nervi
Il levante, preso d’assalto dai genovesi appena le giornate si fanno più calde e il sole la fa da padrone.
Da Sturla a Quinto, la costa é ricca di spiaggette dove prendere la tintarella, o farsi un bagno veloce in pausa pranzo.
Quarto, famosa per la spedizione dei Mille verso Marsala partita il 5 Maggio 1860; quello scoglio, da cui salpò Giuseppe Garibaldi, oggi ospita bagnanti o aperitivi vista mare.
Una tappa da inserire assolutamente nel tuo weekend a Genova é Nervi.
Affacciata su una scogliera, da percorrere e ammirare lungo la passeggiata Anita Garibaldi (o passeggiata di Nervi, per praticità).
Questo quartiere ospita il giardino più grande della città, un meraviglioso parco urbano affacciato sul mare: i Parchi di Nervi.
92.000 metri quadri ospitano palme, cedri, pini, oleandri e fiori di vario genere, oltre che un maestoso e affascinante roseto, che nel 1981, anno di nascita, ospitava 800 differenti varietà di rose.
Alle spalle di Nervi, la collina di Sant’Ilario. Vale la pena di inerpicarsi tra le crêuze e scoprire la bellezza di questo quartiere affacciato sul mare, con vista sul promontorio di Portofino. Sant’Ilario, famosa per la ballata di Fabrizio De André “Bocca di Rosa” (…appena scese alla stazione, del paesino di Sant’Ilario), ti conquisterà.
Cosa assaggiare in un weekend a Genova
La tradizione culinaria genovese, grazie alla conformazione del territorio, mescola sapori di mare a sapori di terra; non solo pesto e focaccia ma tante altre prelibatezze ti aspettano per essere assaggiate.
Un vecchio proverbio dice “un popolo lo si conosce da ciò che mangia”, andiamo allora a conoscerlo questo popolo.
Street food made in Genova
Visitare le città stanca sempre un po’ e spesso viene preferito un pranzo al volo.
Ecco che arriva in tuo soccorso lo street food. Sì, ma lo street food tipico:
- focaccia
- focaccia con le cipolle
- farinata di ceci (quella bianca é originaria del savonese)
- focaccia al formaggio “tipo recco”. L’originale é tutelata dal Marchio IGP e si può assaggiare solo a Recco, in provincia di Genova
- cuculli: frittelle spesso guarnite con cipolline o lattuga tritata
- panissa fritta
I tre condimenti simbolo dei primi piatti genovesi
Ci sono sicuramente molti primi che meriterebbero di essere menzionati ma questo non é un blog di cucina. Ti consiglio quindi quei tre condimenti che mettono sempre in difficoltà un genovese quando in trattoria si trova a dover scegliere:
- pesto, abbinato rigorosamente con trofie, trofiette, mandilli de sea e trenette. Se ti verranno proposte le trenette avantaggiae non temere, saranno condite con pesto, patate e fagiolini
- salsa di noci, rigorosamente abbinata ai pansoti
- tocco (tuccu), il sugo di carne ottenuto dalla lunga cottura di un pezzo di carne che finirà per sfilacciarsi
I secondi della tradizione
Se fai parte del team secondi piatti, ecco le pietanze tradizionali che devi assaggiare durante il tuo weekend a Genova:
- stoccafisso accomodato, cucinato con olive, pinoli, patate e pomodoro
- tomaxelle, involtini di carne
- condigiun, l’insalata ligure. Non sarà facile trovarla in trattoria ma questo piatto custodisce tutto il sapore di Liguria. Verdure estive (pomodori, peperoni, cetrioli, fagiolini, patate ma anche basilico, olive taggiasche, acciughe sotto sale e a volte anche uova)
- tutte le torte di verdura: di riso, pasqualina, di zucca…la mia preferita? La torta de gee, bietole e prescinseua. Con questa non sbagli
Basta un poco di zucchero
Non so te, ma io non posso rinunciare al dolce a fine pasto quindi ecco i miei preferiti.
Attenzione: non tutti li troverai in trattoria, ma puoi rimediare con le pasticcerie.
- pandolce, il dolce natalizio su tutte le tavole genovesi
- canestrelli, biscotti a forma di fiore bucati al centro. Si sciolgono in bocca, non dico altro
- cavolino, pasta choux e panna. Buono, bello e fa bene all’umore
- quaresimali, i dolci pasquali senza grassi animali
- mescolanza, frollini ideali nel thé o nel caffé. Li riconoscerai grazie alla loro forma: quadri, fiori, picche e cuori. I più famosi? Quelli di Panarello
Ora che sai quando e come raggiungere Genova, come orientarti in città e cosa mangiare (la cosa più importante), sei pronto per il tuo weekend a Genova.
Io ti aspetto e se vorrai, ti offrirò volentieri la colazione. Rigorosamente con focaccia e cappuccio.
4 comments
Ottimi consigli, grazie|
[…] Dormire in una casa sull’albero é il sogno di ogni bambino, ed é stato anche il mio. Mi immaginavo a leggere il Piccolo Principe mangiando pop corn nel mio nido, in compagnia degli scoiattoli a cui portavo sempre le noci nelle domeniche passate ai Parchi di Nervi. […]
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