Cosa vedere a Catania se hai due giorni a disposizione? Ecco un itinerario tra cibo, storie e colori (tanti).
Catania é presente da sempre nella mia vita. I nonni di Giarre e Castel di Iudica, paesi di provincia, i cugini catanesi. A casa ne sento parlare da quando ne ho memoria ma non l’avevo mai vissuta come merita fino ad oggi, o ero troppo piccola, o troppo di fretta.
Cosa vedere a Catania: giorno 1
Colazione e mattinata
Non si può iniziare la giornata senza la giusta carica. Iniziamo quindi a prendere contatto con la sicilianità facendo colazione da Pasticceria Spinella in Via Etnea 294. Che tu scelga granita al pistacchio e brioche “col tuppo” o cannolo siciliano, cadrai bene, sono la fine del mondo.
Iniziamo la scoperta della città dirigendoci verso ‘A Piscaria (mi raccomando, siate mattinieri). Il mercato del pesce catanese é l’emblema della veracità e del folclore, un brulicare di vita pieno di fascino.
Spostati poi in Piazza Duomo, proprio dietro la Fontana dell’Amenano, al cui centro spicca la Fontana dell’Elefante.
L’elefante, simbolo di Catania, viene chiamato Liotru, in onore di un mago di nome Eliodoro (leggi qui la storia)
A est invece la Cattedrale di Sant’Agata, duomo della città, visitabile in autonomia o con visite guidate grazie a cui potrai accedere alle terrazze panoramiche (per prenotare clicca qui)
Pranzo e pomeriggio
Per pranzo pit stop obbligatorio da Scirocco Sicilian Fish Lab. Low cost e super gustoso. Cartoccio di mare senza spine (calamari, gamberetti, alici, seppioline, pescato del giorno) 7 €. I cartocci non sono solo di mare ma anche di terra e vanno tutti da 4 a 8 euro.
Pronti per ripartire! A circa 10 minuti a piedi dista il Monastero dei Benedettini di San Nicolò l’Arena, Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
Un gioiello tardo barocco che oggi ospita il dipartimento di scienze umanistiche dell’Università di Catania. Un bellissimo giardino pensile, due chiostri e una domus romana. Ti perderai tra le meraviglie di questo complesso benedettino tra i più grandi d’Europa.
Dopo la visita dirigiti verso via dei Crociferi, una delle vie più antiche della città.
Parti da Piazza San Francesco D’Assisi e attraversa l’Arco trionfale di San Benedetto, costruito in una notte e legato ad una misteriosa leggenda.
Avvicinati a via Etnea passando dalla colorata via Penniniello e raggiungi l’Anfiteatro Romano, grandioso monumento romano secondo solo al Colosseo, e la Chiesa di Sant’Agata alla Fornace in Piazza Stesicoro.
Cena e dopocena
Una via, tantissimi locali: Via di Santa Filomena. Nessun ristorante ma tanti localini dove assaggiare un po’ di sicilianità in “formato insolito”.
Al primo posto metterei assolutamente FUD-Bottega Sicula che coniuga innovazione e tradizione. Hamburgheria (anche VEG) che usa ingredienti della propria terra: cipolla di giarratana, provola e cacioricotta delle madonie, suino nero dei Nebrodi…
Da segnare, sempre in via di Santa Filomena, l’Horloge. Ho assaggiato la tartiflette al pistacchio, non leggera ma da provare.
Per un apericena prova anche Vermut in Via Gemellaro, salumeria e vineria molto caratteristica.
Dopo cena se vuoi bere bene raggiungi Uzeta Bistrot, in Via Penniniello, per bere ottimi cocktails.
Cosa vedere a Catania: giorno 2
Colazione e mattinata
Secondo giorno all’insegna di street art e street food!
Se mi trovo bene in un posto mi piace tornare e così di nuovo colazione da Spinella.
Pancia piena e gambe in spalla, raggiungiamo San Berillo.
“Se fosse uno stato sarebbe anarchico, se avesse una bandiera sarebbe quella con l’arcobaleno, se fosse una fabbrica sfornerebbe peccati, se fosse un quartiere si chiamerebbe San Berillo”
Francesco Grosso, conosciuto come Franchina
Per descrivere questo quartiere non avrei potuto prendere in prestito parole migliori di quelle di Franchina, “travestito prostituto” di Catania, come si autodefinisce.
San Berillo é un quartiere storico del centro catanese. Per anni abbandonato a se stesso, zona degli emarginati, oggi museo a cielo aperto fatto di murales che raccontano la storia di Catania e del quartiere.
Dietro a queste opere d’arte si nasconde un racconto di degrado prima, di rinascita, riqualificazione e convivenza poi.
Se anche tu sei affascinat* dalla street art ma sopratutto dall’aria verace e multiculturale, questo é il posto in cui respirarla.
Ami la street art? Scopri qui i murales di Certosa a Genova
Prosegui verso lo spettacolare Teatro Massimo Bellini, centro di rappresentazione dell’opera catanese, prima di raggiungere Castello Ursino, in Piazza Federico di Svevia, che ospita il museo più grande di Catania.
Se hai bisogno di una piccola sosta ti consiglio il chiosco di strada accanto a Piazza Mazzini per una squisita spremuta arancia e melograno.
Pranzo e pomeriggio
Torna su via Etnea e raggiungi Pasticceria Savia. No, non per un dolce, ma per gli arancini (sì, a Catania sono maschi) più buoni della città. I miei preferiti? Quelli pistacchio e besciamella. La gioia per il palato.
Consumali sul posto oppure goditi la golosa pausa pranzo a Villa Bellini, proprio lì difronte.
‘A Villa é luogo di svago, passeggiate, incontri per i catanesi. Panchine per la lettura, fontane, viali ombreggiati e aiuole fiorite. Questo é il posto ideale per rilassarsi dopo tutti i chilometri percorsi alla scoperta della città.
Villa Bellini é il principale giardino pubblico della città ed é parco botanico che ospita più di 100 specie tra alberi e arbusti.
Segui poi Via Umberto I per raggiungere il Chiosco Giammona e assaggiare mandarino-limone o un selz sale e limone.
Ultima fermata, piena di bellezza: la Badia di Sant’Agata, terrazza sul barocco catanese.
Una vista a 360° sulla città, un panorama speciale dal mare alla montagna.
Ideale fare la visita all’ora del tramonto: i colori di Catania diventano più dolci, le sfumature di azzurro e di rosa si mischiano creando uno spettacolo magico.
Il prezzo? Soli 4 euro ma quel panorama vale molto di più.
Cala la sera ed é il momento di dirigersi verso l’aeroporto. Catania ha ancora molto da regalare e bisognerebbe trascorrere qui qualche giorno in più per scoprire i dintorni.
Questo itinerario é fatto per chi ha poco tempo ma vuole conoscere più possibile la città nera e queste, a parer mio (e delle mie cugine catanesi), sono le prime cose da vedere a Catania.
Ti piacerebbe scoprire un’altra Sicilia? Qui ti racconto Pantelleria, isola selvaggia e con una sicilianità tutta sua.
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Al prossimo viaggio, Francesca